III Domenica Avvento (B)

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11 - Dic - 2020

Avvento

III Domenica d’Avvento (B)

(Is 61,1-2.10-11   Lc 1   1Ts 5,16-24   Gv 1,6-8.19-28)
Domenica 13 Dicembre 2020

Commento di Simona Segoloni Ruta – Teologa

Abbiamo cominciato l’anno liturgico ascoltando la promessa di un nuovo inizio nel Signore che ci viene incontro e per il quale (ascoltavamo nella seconda domenica di Avvento) dobbiamo preparare la strada del nostro cuore.

Ora, dopo aver riposato lo sguardo su Maria che ci anticipa concretamente il dono che Dio vuole fare a ciascuno, entriamo nella domenica della gioia perché il tempo si è fatto breve e il momento dell’incontro è incombente. Tante volte rimaniamo stupiti e allo stesso tempo sommersi dalla nostalgia quando ci accorgiamo che il tempo passa troppo in fretta, mentre ci sembra non passi mai quando stiamo aspettando qualcosa o qualcuno che desideriamo. Proprio perché sembra non passare mai, quando finalmente arriva il momento tanto atteso, non sappiamo trattenere la gioia. Ecco il cuore di questa domenica: entrare nella gioia dell’incontro con Dio.
Per vivere questi atteggiamenti la liturgia della Parola ci mette di nuovo di fronte Giovanni Battista che dà testimonianza a Gesù, dicendo che oramai è “in mezzo a noi” colui che deve venire e del quale Giovanni non è intenzionato a prendere il posto, perché lui non è la luce, ma deve renderle testimonianza.
Il Signore è già in mezzo a noi: questo l’annuncio di Giovanni ai giudei di allora e a noi oggi. Per questa venuta di lui in mezzo a noi possiamo essere sempre lieti e rendere sempre grazie (come ci invita a fare la seconda lettura tratta dalla prima lettera ai Tessalonicesi), anche se ancora non viviamo la pienezza della sua presenza e quindi dobbiamo vagliare ogni cosa e tenere solo ciò che è buono, tenere, cioè, ciò in cui Dio si fa presente.
Solo infatti se siamo consapevoli, lieti e grati, del fatto che Dio ci viene incontro vivremo scrutando la vita per cogliere i luoghi in cui lui viene, lì dove (facendoci aiutare dalla prima lettura) chi soffre viene alleggerito e liberato, oppure in quei momenti in cui ci lasciamo rivestire dalla giustizia dopo aver messo a nudo le nostre iniquità o quando lasciamo che l’amore di Dio porti frutto in noi nel beneficare tutti quelli che hanno bisogno.
Il momento di accorgerci della presenza di Dio, comunque, è arrivato e così possiamo fare nostre le parole del canto di Maria. Il mio spirito esulta perché Dio ha guardato la mia piccolezza e ha fatto in me (e grazie a me) grandi cose: gli affamati mangiano e i ricchi hanno smesso di accumulare lasciandosi svuotare le mani, i prepotenti hanno smesso di opprimere e i piccoli sono stati liberati, la compassione misericordiosa di Dio è arrivata al suo popolo e a tutti. Cerchiamo queste tracce, ciò che è buono, e potremo gioire della presenza di Dio. Rallegriamoci, dunque, perché il Signore è vicino. Basta guardare bene, è già in mezzo a noi.
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