04 - Gen - 2021
Epifania del Signore
(Is 60,1-6 Sal 71 Ef 3,2-3.5-6 Mt 2,1-12)
Mercoledì 6 Gennaio 2021
Commento di Simona Segoloni Ruta – Teologa
A volte crediamo che la luce si imponga, come fanno le nostre anonime lampade artificiali che violano in un attimo il buio naturale della notte, illudendoci che le giornate si possano prolungare all’infinito o che il sonno non debba più essere necessariamente notturno. Pensiamo così che, se al buio accendi la luce, quella semplicemente si vede. Invece la bellissima solennità di oggi e le letture che in essa vengono proclamate, mescolano le tenebre e la luce, perché queste sì vengono separate fin dal primo giorno della creazione, ma senza che nessuna delle due soccomba: la luce splende nelle tenebre, come qualcosa di cui bisogna accorgersi, non come qualcosa che cancella il buio.
“La tenebra ricopre la terra e nebbia fitta avvolge i popoli, ma su di te risplende il Signore e la sua gloria appare su di te”. Così leggiamo nel profeta Isaia (prima lettura) che come un visionario, un folle o un bambino immerso nelle sue fantasticherie, immagina gloria e splendore là dove tutto è nebbia. Come capita risalendo certe strade di collina, che ripide si allontanano dalla piana immersa nella nebbia e improvvisamente, dietro una curva, scoprono il cielo sereno e tutti i colori del mondo. Certe luci non si impogono bisogna cercarle: si può pensare che la nebbia sia ovunque, che abbia vinto tutto, che non nasca niente di nuovo e rimanere così fermi, oppure si possono avere occhi acuti e osservare nel cielo scuro della notte il brillare di una stella e seguirla.
Così i magi ci appaiono maestri di speranza e di desiderio. Scrutano le tenebre cercando una luce. Viaggiano, chiedono e alla fine offrono doni, grati di aver visto ciò per cui valeva la pena tentare l’avventura: vedono l’umanità rinata in questo bambino, luce in un mondo di tenebra in cui regnano potenti irresponsabili e violenti, avvinti dal potere che li domina. Riconoscono la speranza di Israele, loro che erano pagani, e per primi vedono le tenebre raccorciarsi. Dio invade la storia.
Questa promessa di luce è per noi. Il mistero del Vangelo (seconda lettura), che fa rinascere ogni essere umano, li costituisce tutti fratelli e sorelle abbattendo ogni diversità, mettendo fine ad ogni violenza e ad ogni devastazione per avviare un mondo dove regni la logica di Dio. Tutto questo non accade con violenza, imponendosi, quasi per magia, eppure accade in noi e intorno a noi, proprio ora, mentre la tenebra ricopre la terra e nebbia fitta ricopre i popoli. Sta a noi scegliere se avere gli occhi di Erode, che ama le tenebre che lo cullano nella sua meschinità, o avere gli occhi dei magi, rivolti, attenti, assetati, pronti a cogliere il brillio della luce là dove tutto sembra spento. E la luce era la vita degli uomini.