Maria madre di Dio

Home » Maria madre di Dio
29 - Dic - 2019
Madre di Dio

La tenerezza di Dio

…Lo Spirito Santo porta l’esperienza delle fede dalla mente al cuoredall’orecchio alle mani

Maria madre di Dio
Liturgia

Commento di Simona Segoloni Ruta – Teologa

La solennità di oggi conclude l’ottava di Natale (una sola lunga festa durata otto giorni), mette al centro la madre di Dio e allo stesso tempo guarda allo scorrere del tempo con l’inizio dell’anno nuovo.

La breve lettura tratta dalla lettera ai Galati (unico riferimento seppure indiretto a Maria di tutti gli scritti paolini) ci indica una cesura nel tempo, quando Dio mandò il suo figlio, nato da donna. In quel momento la storia è stata il luogo in cui si è compiuta la promessa delle benedizioni annunciate nel libro dei Numeri. Dio ci ha rivolto il suo volto non più limitandosi a custodire, benedire e ricoprire di benevolenza, ma ha mandato il proprio Figlio. La differenza si misura nel passaggio – sempre spiegato da Paolo – fra l’essere schiavi (in attesa della benevolenza misteriosa del proprio Signore) e figli (in intimità profonda con Dio, abitati dal suo stesso amore e guidati dalla sua logica).
La prima in questo cammino di figliolanza che introduce all’intimità con Dio è proprio la madre di Gesù. Ella ascolta dai pastori ciò che si dice del suo bambino. Le parole ricevute dall’angelo sembrano lontane, ne vengono altre e lei, come aveva fatto con le prime e come farà con quelle che seguiranno, le custodisce e le medita. Gli altri, i pastori, possono ritenersi soddisfatti di ciò che hanno visto e lodare Dio (anche Maria aveva fatto così, quando aveva visto in Elisabetta il segno che l’angelo aveva detto a lei di andare a vedere), ma la madre invece deve restare, custodire e meditare: c’è molto altro da vedere ancora.
Quante parole e quanti gesti ogni genitore custodisce del proprio bambino: le prime parole, quello che gli altri hanno detto, il modo di dormire e di piangere, i capricci, gli episodi che diventano leggendari in ogni famiglia quando i figli ci stupiscono o ci rallegrano improvvisamente. Siamo come di fronte ad un miracolo continuo: una vita nuova che si apre davanti ai nostri occhi, senza veli, eppure in un mistero indisponibile. Sono i nostri figli, sappiamo tutto di loro, eppure ciò che essi sono ci sfugge e ci supera.
Maria vive questa esperienza in modo estremo, perché in questo bambino si nasconde il segreto di Dio, il volto del Padre, il soffio leggero dello Spirito. Lei ascolta le parole che vengono dette su di lui, forse per comprendere, forse per essere all’altezza di quello che le viene chiesto, forse per dire a Gesù queste parole mentre cresce, con quella leggerezza che appartiene al quotidiano nel quale le madri sanno insegnare le verità più profonde dell’esistenza, mentre si sistema una stanza, mentre si fa una passeggiata, mentre si lavano i piedi o si accarezza la testa prima di dormire. Parole custodite, meditate e offerte al Signore che cresce: l’umanità di Gesù si nutre di ciò che Maria medita e custodisce nel cuore e poi, un giorno, lei si nutrirà, come discepola, di ciò che il cuore di Gesù offrirà al mondo.
Si tratta di un tempo benedetto il nostro, un anno nuovo per meditare e custodire le parole che Dio ci offre, per saper poi riconoscere, come Maria, il Maestro capace di insegnarci la vita dei figli e di introdurci, già ora, anche quando sembra impossibile per le contingenze a volte impietose, nella pienezza della vita.
Categories: 2020