Ascensione del Signore
(At 1,1-11 Sal 46 Ef 1,17-23 Mt 28,16-20)
Commento di Simona Segoloni Ruta – Teologa
La festa dell’Ascensione ci immerge nel mistero di Dio, nel suo agire misterioso, nella sua logica. La rivelazione è compiuta, la vittoria di Gesù è totale: il male e la morte non lo hanno toccato. A lui è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra (così si legge nel Vangelo di Matteo), ora siede alla destra dei cieli al di sopra di ogni potere noto o ignoto (così potremmo tradurre il brano della lettera agli Efesini dove ci viene detto che lui sta sopra a Principati, Potenze, Forze e Dominazioni), tutto è sotto i suoi piedi, ma tutta questa potenza non si manifesta nella forza che schiaccia i nemici e costringe a sottomettersi a lui – così ragionano gli uomini quando ottengono una qualche vittoria -, la sua potenza si manifesta invece nel ritirarsi (ascendere al cielo) sottraendosi persino alla vista (una nube lo sottrasse ai loro occhi), così come fa Dio da sempre, facendosi mite e discreto per attrarre a sé non con la forza che schiaccia, ma con l’amore che fa vivere.