IV Domenica di Pasqua (A)
IV Domenica di Pasqua
(At 2,14.36-41 Sal 22 1Pt 2,20-25 Gv 10,1-10)
Commento di Simona Segoloni Ruta – Teologa
Nel capitolo decimo del Vangelo di Giovanni Gesù usa due allegorie per parlare di sé: quella del pastore (che questa domenica troviamo solo nel versetto del canto al Vangelo, nel salmo e in fondo alla seconda lettura) e quella della porta dell’ovile, immagine cui è dedicato il Vangelo di oggi. Gesù è la porta dalla quale uscire e trovare vita. Non possiamo negare che leggere questo in un periodo in cui siamo chiusi in casa, ma ci avviamo almeno in parte ad uscire, è suggestivo, come se il Signore ci desse la speranza che usciremo per trovare vita e non morte. Ma a prescindere da questa contingenza che ci tocca, il brano richiama l’essenziale della vita della chiesa: tutti quelli che hanno accesso al gregge (tutti quelli cioè che vogliono parlare col popolo, prendersi cura del popolo, guidarlo, consigliarlo o anche solo rivolgersi ad esso) o sono ladri e briganti oppure passano dalla porta. Non ci sono altre possibilità: o è un ladro che viene a fare danno al popolo o passa dalla porta. E la porta è Gesù.