06 - Lug - 2019
…Lo Spirito Santo porta l’esperienza delle fede dalla mente al cuore, dall’orecchio alle mani…
XIV Domenica del Tempo Ordinario
Commento della nostra parrocchiana Simona Segoloni Ruta – Teologa
Fra tutte le buone notizie che possiamo ascoltare, ce n’è una sola che è capace di trasformare il lutto in gioia e di consolare da ogni sofferenza. Una sola buona notizia dona una pace piena, come quella che conoscono i piccoli quando passano dal pianto disperato al seno della mamma che con il latte fa succhiare sicurezza, riparo, affetto. Chi ha visto un neonato passare dal pianto disperato e inconsolabile alla più totale serenità solo per essersi attaccato al seno materno, sa di cosa è capace la buona notizia del Vangelo.
Il pianto diventa pace, il lutto gioia, il mare terraferma. Queste sono le opere terribili di Dio che il salmo ci invita a glorificare e riconoscere: credendo in Gesù e facendo nostra la sua vita veniamo liberati da tutto ciò che ci minaccia. Questo ha sperimentato Paolo che, nel breve brano della lettera ai Galati di questa domenica, testimonia come non ci sia più nulla che conti davvero se non essere nuova creatura e cioè essere stati rigenerati dalla buona notizia del Vangelo: il mondo può anche essere crocifisso, perché promette felicità e vita senza darne davvero, ma noi ci vantiamo solo della croce di Gesù, il cuore del racconto del Vangelo che ci mostra come Dio trasformi la morte in vita.
Poiché però gli uomini e le donne soffrono molto, nessun cristiano può tenere per sé questa gioia. Invece, come i discepoli inviati da Gesù, deve andare ovunque annunciando la pace e la vicinanza di Dio, guarendo chi soffre con la consolazione che viene dal Vangelo, che una volta accolto sottomette il male rendendolo innocuo. Non esiste una buona notizia come questa, capace di placare il pianto disperato, di saziare e spegnere la sete, capace di lenire il dolore e far scoprire l’intensità dell’amore e della vita. Solo il Vangelo può questo e ascoltandolo: “voi sarete allattati e portati in braccio e sulle ginocchia sarete accarezzati” e il nome che vi verrà mormorato con tenerezza non risuonerà solo sulla terra, ma sarà scritto nei cieli.