Natale del Signore
Natale del Signore
Anno C
(Is 52,7-10 Sal 97 Eb 1,1-6 Gv 1,1-18)
Sabato 25 Dicembre 2021
Commento di Simona Segoloni Ruta – Teologa
Una luce piccola illumina solo lo spazio di un passo. Una vita piccola si mostra timidamente: un movimento debole, un pianto, un sonno leggero. Il mistero del Natale forse sta tutto qui: Dio si rivela umile come difficilmente noi l’avremmo immaginato. Tace di fronte alle incomprensioni delle persone, aspetta di fronte alle immaturità, frena la mano davanti alle violenze che meritano vendetta. Sta di fronte a noi come stanno i neonati, che tutto attendono e vivono solo di ciò che ricevono.
Eppure Dio è la fonte della vita, è il Grembo sempre gravido capace di tenere dentro tutti e di far vivere tutto: come può farsi bambino bisognoso? Forse il mistero del Natale ci rivela proprio che non si può mettere al mondo nessuno (e Dio mette al mondo ogni cosa e ogni persona che esiste) senza consegnarsi a chi si mette al mondo, senza smettere di custodire e nutrire, senza smettere di sperare che viva e che ami. Forse mettere al mondo e farsi piccoli di fronte ai propri figli sono un unico mistero. E così non è più tanto assurdo che Dio si faccia bambino, in attesa, bisognoso, piccolo. Chiunque ama, soprattutto chi ama quelli che ha messo al mondo, sa di essere sempre in attesa della felicità di chi ama, sempre bisognoso della loro bellezza, sempre piccolo di fronte alla loro libertà di rispondere o meno all’amore.
In fondo ogni amore è una consegna di sé. Anche per Dio è così. Si mette fra le braccia di quelli che ama, si affida a loro perché lo nutrano e lo facciano crescere, gli insegnino la vita e la Torah. Di fronte a questa debolezza tenera che chiede tutta la nostra attenzione e il nostro vivere – come ogni neonato chiede sempre – possiamo decidere se aprire le braccia e custodire o se abbandonare, facendo del Natale una specie di vacanza invernale, un momento di folklore o – peggio – uno strumento di identità culturale da contrapporre ad altre identità culturali.
Nasce un bambino. Nasce Dio in un vissuto umano. Una luce piccola. Una vita fragile. Si scopre la radice profonda di ogni esistenza umana e nella stordente semplicità di questo momento noi possiamo vedere e scegliere la logica della vita, della storia e del mistero stesso di Dio: una consegna umile fra le braccia di quelli che amiamo per poter condividere tutto con loro. Il Verbo di Dio si è fatto carne, l’Amore di Dio si è fatto carne e noi abbiamo contemplato tutto il suo splendore. Uno splendore così piccolo da non poter essere soffocato da alcuna notte.
Le celebrazioni del tempo di Natale
NATALE 2021
Venerdì 24 Dicembre
18.30 – messa della vigilia (Shalom)
NATALE
Notte del venerdì 24
ore 23.30 – “veglia”
ORE 24 – MESSA NELLA NOTTE (S.Spirito)
Sabato 25
Ore 9.00 – messa (S.Spirito)
Ore 11.30 – messa (S.Spirito)
Ore 18.30 – messa (Shalom)
Domenica 26(messe a S.Spirito)
Ore 9.00
Ore 11.30
Ore 18.30
Venerdì 31
Ore 18.30 – messa, canto del Te Deum (Shalom)
Sabato 1 Gennaio 2022
Ore 9.00 – messa (S.Spirito)
Ore 11.30 – messa (S.Spirito)
Ore 18.30 – messa (Shalom)
Domenica 2 Gennaio (Messe a S.Spirito)
Ore 9.00
Ore 11.30
Ore 18.30
II Domenica dopo Natale
II Domenica dopo Natale
(Sir 24,1-4.12-16 Sal 147 Ef 1,3-6.15-18 Gv 1,1-18)
Domenica 3 Gennaio 2021
Commento di Simona Segoloni Ruta – Teologa
In questa seconda domenica dopo Natale, il mistero dell’incarnazione viene ripreso direttamente, ripresentando lo stesso Vangelo del giorno di Natale: il prologo di Giovanni. Stavolta però la prima lettura (dal libro del Siracide) fa come da trama al testo del quarto evangelista, quasi che questi lo avesse riscritto. La Sapienza, che sta da sempre davanti a Dio, che ha con lui un rapporto unico e ne dice le parole, ora ha piantato la tenda in mezzo agli esseri umani, ha posto le radici in mezzo al popolo e ha preso dimora nell’assemblea. Questa Sapienza è quella Parola (questo significa “Verbo”) che sta da sempre presso Dio, una cosa sola con il Padre (è nel suo grembo, ci dice Giovanni) e allo stesso tempo rivolta (ogni parola riflette chi parla ma è inviata a chi l’ascolta) a coloro che Dio ama. Questa Sapienza-Parola non solo è rivolta, non solo pianta la propria tenda in mezzo al popolo che Dio si sceglie, ma diventa carne, diventa umana, al punto da poter dire che Dio, che nessuno ha mai visto, ora è stato visto.
Natale del Signore
Natale del Signore
(Is 52,7-10 Sal 97 Eb 1,1-6 Gv 1,1-18 – Giorno)
Venerdì 25 Dicembre 2020
Commento di Simona Segoloni Ruta – Teologa
Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi. Ci fermiamo oggi solo su questa frase presa dal Vangelo della messa del giorno, provando ad entrare nel mistero che celebriamo ogni Natale.
Confondiamo la fede anche con la nostalgia dei tempi andati, come se il Vangelo fosse stato vissuto nel contesto sociale di 50 anni fa, ma non oggi, come se nelle famiglie di oggi non ci fosse, mentre c’era in quelle di ieri, come se nell’umanità di oggi non ci fosse, mentre c’era in quella passata.
Natale a Santo Spirito
Natale a S.Spirito
GIOVEDI’ 24, VIGILIA
ore 18.30 – messa della vigilia (a Shalom)
NATALE
ore 20.00 – MESSA della NOTTE (a Santo Spirito)
Giorno, venerdì 25
ore 9.00, 11.30, 18.30 – MESSE SOLENNI (a Santo Spirito)
–
Nella chiesa di San Biagio e Savino, la messa della notte sarà celebrata alle 19.30
II Domenica dopo Natale
II Domenica dopo Natale
(Sir 24,1-4.12-16 Sal 147 Ef 1,3-6.15-18 Gv 1,1-18)
Commento di Simona Segoloni Ruta – Teologa
La liturgia di questa domenica sembra quasi riprendere fiato. Fra tante feste e solennità viene offerta una pausa per rimeditare il mistero che ci è stato messo di fronte agli occhi. Ritroviamo così il Vangelo proclamato nel giorno di Natale, il prologo del Vangelo di Giovanni, ma stavolta la prima lettura ci offre una chiave diversa per ricomprenderlo.
Santo Natale (giorno)
…Lo Spirito Santo porta l’esperienza delle fede dalla mente al cuore, dall’orecchio alle mani…
Santo Natale (giorno)
Commento di Simona Segoloni Ruta – Teologa
Ogni bambino che nasce è una novità assoluta: l’umanità ha l’occasione di ricominciare in una storia nuova, che non è costretta a ripetere ciò che è stato. Infatti ogni essere umano è unico e nessuno può sapere quale catena di conseguenze scaturiscano da una nascita: quali incontri, quali eventi, quali percorsi. Ognuno che nasce cambia la fisionomia del mondo, come un solo filo tirato stravolge l’intreccio accurato del tessuto, ma quello che è vero per tutti e tutte in Gesù è vero come per nessuno/a.
Santo Natale (notte)
…Lo Spirito Santo porta l’esperienza delle fede dalla mente al cuore, dall’orecchio alle mani…
Santo Natale (notte)
Commento di Simona Segoloni Ruta – Teologa
Celebriamo la nascita di Gesù di notte, perché abbiamo bisogno di stare al buio. Non perché Gesù è nato di notte, quasi in una ricostruzione romantica degli avvenimenti di allora, ma perché Dio viene ad illuminare le tenebre in cui noi e il mondo si trovano. Per celebrare il Natale dunque bisogna prima di tutto aprire gli occhi ed accorgersi di essere immersi nelle tenebre.