…Lo Spirito Santo porta l’esperienza delle fede dalla mente al cuore, dall’orecchio alle mani…
XXIX Domenica del Tempo Ordinario
Commento di Simona Segoloni Ruta – Teologa
Dopo due domeniche di riflessione sulla fede – seguendo l’andamento del racconto di Luca – la liturgia si ferma ora sulla preghiera. Leggevamo nel Vangelo di domenica scorsa che di dieci lebbrosi guariti solo uno si salva, perché solo uno è capace di cogliere dentro il dono della guarigione l’amore del Padre e così torna da Gesù per rendere gloria a Dio. Potremmo dire che non tutti si accorgono che la salute, gli affetti, le capacità, la bellezza che abbiamo intorno, i sentimenti, l’intelligenza, le possibilità quotidiane, la vita insomma non è fine a se stessa, ma rimanda a Colui che (come dice il salmo) continuamente ci custodisce, non ci fa vacillare, ci fa da riparo. La fede è la condizione di chi non fa tanto attenzione ai doni, che pure sono importanti, ma al volto di Colui che nei doni ci ama.